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Anief: “Stabilizzare docenti per dare dignità”

Anief: “Stabilizzare docenti per dare dignità”
  • PublishedOttobre 7, 2024

Marcello Pacifico, Presidente Nazionale di Anief, è tornato a parlare delle urgenze della scuola: precariato, stipendi e rimozione dei vincoli al trasferimento. Questi sono alcuni degli argomenti trattati nel corso di un’intervista rilasciata dal sindacalista autonomo.

Le parole di Pacifico

“Ad oggi rappresentiamo oltre 100.000 insegnanti in tutta Italia -spiega -. Abbiamo sempre lottato contro la precarietà, anche con azioni giudiziarie in tribunali italiani, alla Corte di giustizia europea e rivolgendoci ad altre istituzioni in Europa, come ad esempio il Comitato europeo dei diritti sociali e il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa». Parlando del dramma del precariato, Pacifico ha continuato dicendo che «nelle scuole italiane il 25% del personale attivo è precario: proprio a questo proposito, si deve notare che l’Italia non ha recepito nel suo ordinamento la direttiva europea n. 70 del 1999 che tratta il contrasto all’abuso dei contratti a termine e il principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato”.

La professionalità degli insegnanti

Rispetto alla questione della professionalità dei nostri insegnanti, il sindacalista autonomo, fondatore e leader di Anief, ha affermato che “i nostri insegnanti sono tra i più preparati e specializzati al mondo. Molti di loro hanno dottorati di ricerca e numerosi master e corsi di formazioni. Vorremmo che questo fosse riconosciuto, a cominciare dal riscatto gratuito degli anni di studio e della formazione, ai fini pensionistici. Platone diceva che devono essere gli insegnanti a guidare la società. Questo è lo spirito che dovremmo recuperare”.

“La giornata mondiale degli insegnanti – conclude – deve servire a ricordare prima di tutto le condizioni di difficoltà in cui lavorano per svolgere una professione di altissimo valore sociale: in Italia il docente non gode più della stima pubblica ed è spesso bersaglio di critiche e violenze da parte delle famiglie, percepisce stipendi sempre più poveri, in un caso su quattro è precario e rimane tale troppi anni oltre il dovuto tanto da avere indotto due giorni fa la Commissione UE a deferire l’Italia alla Corte di Giustizia Europea e il nostro sindacato ad avviare una class action per recuperare fine a 24 stipendi come indennizzo per la mancata stabilizzazione. Inoltre, chi insegna nel nostro Paese difficilmente riesce ad avvicinarsi a casa, per via di vincoli immotivati e applicati anche quando vi sono i posti liberi per accoglierlo, hanno una carriera limitata alla sola possibilità di diventare preside”.

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