Accorpamenti: la Toscana ricorre al Tar
La giunta regionale della Toscana ha deciso di sospendere, in via cautelativa, 14 accorpamenti scolastici previsti per il prossimo anno scolastico, in programma a partire da settembre 2025. La decisione

La giunta regionale della Toscana ha deciso di sospendere, in via cautelativa, 14 accorpamenti scolastici previsti per il prossimo anno scolastico, in programma a partire da settembre 2025. La decisione arriva in risposta agli accorpamenti imposti dal governo, che la Regione considera ingiustificati. Inoltre, la Toscana ha presentato un ricorso al Tar per contestare la riforma voluta dal Ministero dell’Istruzione, accusato di aver utilizzato stime errate sulla popolazione scolastica.
Il ricorso contro il calcolo ministeriale
Secondo la Regione Toscana, i calcoli relativi alla popolazione scolastica utilizzati nel 2023 dal Ministero dell’Istruzione non rispecchierebbero i dati effettivi, come comunicato dall’Ufficio Scolastico Regionale nel novembre 2024. La giunta regionale sostiene che tali stime, errate e poco precise, non giustificherebbero la decisione di procedere con gli accorpamenti scolastici. Già l’anno scorso, la Regione aveva sollevato dubbi sulla corretta applicazione dei numeri, presentando ricorsi alla Corte Costituzionale e al Tar per difendere la propria posizione. Quest’anno, la Toscana ha scelto di proseguire su questa strada legale per proteggere il sistema educativo regionale.
Le ragioni della Regione Toscana
La Regione contesta fermamente i 14 accorpamenti, sostenendo che rappresentino una riduzione ingiustificata del personale dirigente e non dirigente. Questo accorpamento, secondo la giunta regionale, non sarebbe in linea con la reale dimensione della popolazione scolastica toscana, con conseguenti disagi per le famiglie, il personale scolastico e gli stessi studenti. Inoltre, la Regione sottolinea che tale riorganizzazione rischia di compromettere il funzionamento delle scuole, creando disservizi in un contesto già delicato.
Un appello alla riforma
Il presidente della Regione Toscana ha lanciato un appello al governo, chiedendo di rivedere l’intera riforma dell’organizzazione della rete scolastica. “Vogliamo ribadire la nostra contrarietà sia nel merito che nel metodo di questa riforma”, ha dichiarato, evidenziando la lunga tradizione della Toscana nell’impegnarsi per un dimensionamento corretto delle scuole. La Regione ha infatti adottato da anni un approccio che ha visto la comprensivizzazione degli istituti del primo ciclo, ritenuto più adeguato alle esigenze locali.
La sospensione cautelativa e le prospettive future
Come misura precauzionale, la giunta regionale ha deciso di sospendere gli accorpamenti scolastici imposti dal governo per un massimo di 12 mesi, ossia fino alla risoluzione del contenzioso legale avviato contro la decisione ministeriale. Durante questo periodo, la Regione continuerà a lottare in tribunale per evitare l’attuazione degli accorpamenti, difendendo l’autonomia e la qualità del sistema scolastico regionale.
La questione degli accorpamenti scolastici ha suscitato un ampio dibattito, coinvolgendo non solo le istituzioni, ma anche i sindacati, le famiglie e le organizzazioni scolastiche, preoccupate per le possibili ripercussioni sulla qualità dell’istruzione e sul benessere degli studenti.