Sostegno, Mim-Mef autorizzano 1.866 posti in più
“Sui docenti di sostegno non si può pensare di andare avanti in questo modo ed è bene che l’Italia dia al più presto seguito rispetto a quanto deciso dal Comitato


“Sui docenti di sostegno non si può pensare di andare avanti in questo modo ed è bene che l’Italia dia al più presto seguito rispetto a quanto deciso dal Comitato europeo dei diritti sociali: bisogna dire basta alla reiterazione delle supplenze, che minano la continuità didattica e l’apprendimento degli alunni, per procedere invece con le immissioni in ruolo tramite doppio canale di reclutamento e su tutte le cattedre disponibili”. Lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nell’apprendere che per l’anno scolastico 2025/26 sono stati autorizzati dal Ministero dell’Economia e da quello dell’Istruzione e del Merito 1.866 posti in più rispetto ai 79.083 in deroga (con scadenza 30 giugno) di quest’anno.
Preso atto della scarsa incisività del provvedimento, che lascia tutto come prima, in particolare mantiene in vita quasi 80 mila posti da assegnare ai precari, in largo numero non specializzati, il sindacato Anief scriverà al Parlamento Europeo per sollecitare la decisione CESD che sul reclamo presentato dalla stessa organizzazione sindacale contro l’Italia ha accolto l’istanza, in particolare avallando la procedura di infrazione n. 4231/14 sulla reiterazione dei contratti di lavoro a tempo determinato: per Anief, in conclusione, tutti i posti di sostegno vanno collocati su organico di diritto, per essere utilizzati progressivamente per le immissioni in ruolo.
Nel frattempo, sempre sul sostegno, Anief conferma la sua posizione contraria contro la decisione di dare seguito alle preferenze delle famiglie sulla conferma del docente di sostegno precario: il sindacato invita pertanto i diretti interessati a presentare domanda di preadesione al ricorso al Tar contro il DN 32 del 26 febbraio 2025 sulle “Misure finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026, a norma dell’articolo 8, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2024, n. 106”.